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Il Percorso Truoi dal Von
Il Truoi dal Von, in dialetto fornese “sentiero dell’avo” è stato realizzato dall’ente Parco delle Dolomiti Friulane. È un itinerario adatto a tutti gli escursionisti che si sviluppa su un rilievo addossato alle creste delle Dolomiti Friulane. Si svolge sul versante destro del fiume Tagliamento, alle pendici del Monte Cimacuta. La sua traccia attraversa radure di antiche carbonaie, sfiora reconditi stavoli e si immerge in una variegata vegetazione tipica degli ambienti di montagna: boschi misti, popolamenti pionieri dei ghiaioni, mughete; lungo il percorso si incontrano misteriosi massi erratici e curiosi inghiottitoi. Percorrendolo in silenzio e abituando l’occhio e l’orecchio sono possibili incredibili incontri con la fauna locale che possono aggiungersi ai già notevoli panorami che i sei punti di osservazione regalano agli appassionati con visioni che spaziano oltre che sul fondovalle fornese dai Monfalconi al Cridola, dalle Tre Cime di Lavaredo al Varmost e oltre.
Verso l’Antica Fornace
Dal parcheggio di Santaviela (di fronte alla stazione della seggiovia Varmost) si risale la pista forestale di fondovalle seguendo il Tagliamento verso monte fino al ponte Davaras, dove si segue la strada per il rifugio Giaf e si raggiunge la tipica fornace da calce ottocentesca restaurata.
Improvvisare nel bosco
Il percorso inizia percorrendo le piste adibite allo sci di fondo, che d’inverno però sono ovviamente percorribili solo dai fondisti. Questi non apprezzano decisamente la nostra presenza anche se stiamo ben attenti a camminare sul bordo pista evitando le tracce degli sci. Alcuni ci prendono addirittura a male parole…
Il sentiero continuerebbe oltre la località Borsaia, dove attraversa il torrente e risale la valle Lavinal dal Ors lungo la carrareccia (sentiero CAI 367) sino alla ultima grande briglia che si attraversa a monte dove inizia il Truoi dal Von. Noi decidiamo di allontanarci invece dalle piste, rimanendo paralleli inoltrandoci nel bosco. Lo faccio molto volentieri, poiché una delle cose che amo di più dei percorsi innevati è la possibilità di camminare con le ciaspole in quelle zone che senza neve sarebbero difficilmente percorribili.
Dopo circa 1500m rientriamo sul sentiero.
L’Antica Carbonaia
Risalendo il pendio si incontrano i resti di una carbonaia e poi il primo punto panoramico con ampia visione sui ghiaioni del Lavinal (con antiche e recenti opere di consolidamento), sulle verticali pareti delle Dolomiti Friulane, la forcella Scodavacca e il Gruppo del Cridola.
Un Belvedere dopo l’altro
Si prosegue ai margini della Carbonaia, attraverso un bosco misto di faggi ed abeti fino a scavalcare la forcella dei Tuis per sostare, poco più avanti sul punto di osservazione più alto del tragitto con vista sui pendii del Varmost (vedi anche Ferrata Adventure Clim al Clap Varmost), Malga Tragonia e Gruppo del Tiarfin.
Poco più in basso si trova una panchina che consente una sosta con vista sulle Dolomiti di Sesto e il Parco delle Tre Cime di Lavaredo. Di seguito, dal terzo belvedere si ammirano il Gruppo del Cridola e il Gruppo dei Monfalconi. Il sentiero prosegue in discesa nel bosco fino al quarto belvedere, un balcone aperto sull’abitato di Forni di Sopra e l’alta Val Tagliamento.
Ci fermiamo qui per goderci il sole, mangiare qualcosa ed asciugare i piedi.
Forni di Sopra..da sopra
Il sentiero prosegue in discesa nel bosco fino al quarto belvedere, un balcone aperto sull’abitato di Forni di Sopra e l’alta Val Tagliamento. Ci fermiamo qui per goderci il sole, mangiare qualcosa ed asciugare i piedi.
Giù verso il Clap Dal Von, le Baite di pocagneit e i Clapòns di Soraruoi
Bisogna fare molta attenzione lungo la discesa.
Dal caratteristico Clap dal Von si raggiunge l’ultimo punto panoramico sul Monte Cimacuta. Si scende ancora attraverso il bosco fino alle baite di Pocagneit, si attraversano doline e ghiaioni fino a inoltrarsi tra i Clapòns (massi) di Soraruoi. Raggiunta la pista forestale e svoltando a destra si percorrono i gradini in discesa del “Sentiero dei bambini”.
Il Puont dal Sirai
Il Puont dal Sirai é un simpatico e romantico ponticello in legno scavalca il tratto più stretto del Tagliamento; le travi in legno sono ricavate nei pressi, la durata del legname (larice, correttamente tagliato) può considerarsi di una cinquantina d’anni; collega la viabilità dell’intero paese con la sponda orografica destra del fiume, dove si trovano rustici un tempo utilizzati per l’approvvigionamento foraggero della zona; in tempi antichi, durante le piene del Tagliamento, questo era l’unico transito certo tra le due sponde dell’intera vallata.
Superato il ponticino si attraversa il Tagliamento e si rientra al parcheggio di Santaviela.