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Sentiero Kaiserjäger e Gallerie del Lagazuoi
Il Piccolo Lagazuoi
Ci troviamo in Veneto, a 20km da Cortina d’Ampezzo. L’intinerario si sviluppa nel Gruppo di Fanis (Gruppo di Fanes), nelle Dolomiti Orientali di Badia, all’interno del Parco Naturale Fanes-Sennes e Braies. La Grande Guerra vide nascere un nuovo modo di combattere, diverso dalle offensive di movimento, denominato “guerra di mine”. Il nome Piccolo Lagazuoi è estremamente legato agli orrori della Prima Guerra Mondiale, che qui hanno visto Italiani e Austro-Ungarici fronteggiarsi e ingegnarsi per scacciarsi a vicenda dalle pareti della montagna. I percorsi usati dai militari di entrambi gli schieramenti sono stati oggi ripristinati e consentono di aggirare il Piccolo Lagazuoi e di entrare, nel vero senso della parola, nel cuore roccioso della montagna stessa.
Partenza da Passo Falzarego
L’escursione al Sentiero Kaiserjäger e Gallerie del Lagazuoi inizia da Passo Falzarego, dove abbiamo lasciato il camper (oggi niente furgone). Imbocchiamo il sentiero 402 per un centinaio di metri e subito seguiamo le indicazioni che fanno svoltare a sinistra. La traccia sale il ghiaione di mina alla base della montagna. Incontriamo le prime postazioni austriache. Alle nostre spalle domina i Gruppo del Nuvolau nel quale ci addentreremo domani percorrendo l’Anello Croda Negra – Nuvolau e Ferrata Averau.
Al termine dei tornanti raggiungiamo l’attacco del Sentiero Kaiserjäger.
Il Sentiero Kaiserjäger
Per quanto quando si racconta di questo anello si parli solitamente di Vie Ferrate, in realtà è più corretto considerare il Sentiero Kaiserjäger e le Gallerie del Lagazuoi semplici percorsi attrezzati. Saliamo i primi gradini metallici e, superando un paio di cenge, raggiungiamo il caratteristico ponte sospeso. Il ponte, lungo una decina di metri, consente di passare una cengia esposta ma ben assicurata con cavo metallico. Salendo superiamo due postazioni ben conservate, mentre delle trincee portano alla famosa Cengia Martini.
Saliamo i primi gradini metallici e, superando un paio di cenge, raggiungiamo il caratteristico ponte sospeso. Il ponte, lungo una decina di metri, consente di passare una cengia esposta ma ben assicurata con cavo metallico. Salendo superiamo due postazioni ben conservate, mentre delle trincee portano alla famosa Cengia Martini. La visione sul Gruppo della Marmolada e il Gruppo del Sella ci accompagnano per tutto il percorso. Le meraviglie delle Escursioni nella sezione delle Dolomiti.
Rimontiamo il pendio che porta in cresta e alla croce di vetta del Piccolo Lagazuoi (2778m). Il panorama è incredibile.
Al Rifugio Lagazuoi
Scendiamo al vicino Rifugio Lagazuoi (2752m) dove ci concediamo una piccola sosta. Io e mio fratello eravamo qui poche settimane fa quando abbiamo percorso l’Anello al Rifugio Lagazuoi da Capanna Alpina.
Raggiungiamo la porta in legno che porta all’inizio della Galleria del Lagazuoi, all’interno della Punta Berrino.
Le Gallerie del Lagazuoi
Indossiamo il caschetto e accendiamo la pila subito prima di scendere nel buio della cavità. Il terreno è ovunque un po’ scivoloso ed è necessario fare attenzione. La galleria italiana è stata completamente ripristinata in questo itinerario attrezzato che offre una sintesi delle condizioni in cui vissero i soldati.
Questo sistema di cunicoli ha uno sviluppo elicoidale. É parecchio ripido (anche pendenze del 40%), strutturato a gradoni assistito da cavo metallico.
In più punti c’é la possibilità di accedere a stanze in cui sono stati installati pannelli illustrativi o si trovano delle indicazioni. Perdiamo quota velocemente fino a raggiungere la deviazione per la Cengia Martini. Per visitarla deviamo a destra.
La Cengia Martini
Sul Piccolo Lagazuoi le postazioni italiane si arroccano sulla Cengia Martini (dal nome del loro capitano), poco sotto la vetta, dove rimasero per due anni. La sommità della montagna era in mano austriaca e il capitano Martini realizzò un’ardita galleria elicoidale che dalla cengia potesse sbucare alle spalle del nemico. I lavori durarono sei mesi e videro l’escavazione di 1100m di galleria principale accompagnati da condotti secondari. Il 19 Giugno 1917 fu completato il caricamento dell’esplosivo che avrebbe liberato la via alla cima. Alle 23 del giorno successivo vennero fatti esplodere 33000kg di gelatina, ma nel frattempo gli Austriaci avevano già abbandonato la postazione, disturbati da altre azioni offensive che impedivano i rifornimenti. La punta demolita porta il nome del comandante della posizione, il comandante Berrino.
Rientro a Passo Falzarego
Dalla Cengia Martini si raggiunge in breve il sentiero 402 che scende al camper che ci attende al Passo Falzarego. Termina così il notro anello al Sentiero Kaiserjäger e Gallerie del Lagazuoi.