Partenza da Sella Nevea

Uno dei giri che puntavo da un po’. Questa volta in compagni a di Laura, Giulia e Francesca.

La partenza è in un bosco di alti abeti situato presso la nuova cabinovia del Canin. Il sentiero segue per un breve tratto la pista forestale e si restringe man mano che si inoltra nel bosco dove incontra il bivio con il sent. n. 635.

Il Sentiero Sereno

Da qui svolta a destra in direzione ovest iniziando la traversata in salita nel fitto bosco di faggi, inserendosi nel tratto nominato “Sentiero Sereno”. Prosegue alla base di una notevole parete verticale di roccia (palestra di roccia, quota 1165 m) dove è attrezzato con cavi passamano in acciaio per non scivolare.

Sentiero Sereno
Sentiero Sereno
Sentiero Sereno
Sentiero Sereno

Continua angusto con numerosi saliscendi, costeggiando alcuni ingressi di grotte. Terminato il bosco si inerpica su strette cenge rocciose sotto il Pic da Lis Ladriis, diventando via via più esposto e le attrezzature (scale e parapetti in legno, cavi metallici) diventano sempre più indispensabili per consentire il transito. Attraversa una pineta sviluppata su enormi gradini di roccia calcarea, dove crescono rigogliose felci e muschio (q. 1400) e giunge alla sua fine presso il bivio con il sentiero Troi dai Sacs (quota 1410 m) da cui è ben visibile la Casera Goriuda.

La Casera Goriuda di Sopra

La Casera Goriuda é adibita a ricovero montano sempre aperto del Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Si trova in una posizione panoramica, proprio di fronte al vasto altopiano del Montasio, con in bella evidenza il Jof di Montasio e le altre cime circostanti.

Casera Goriuda di Sopra

Una spiacevole disavventura

Alla Casera incrociamo due ragazzi vestiti alla buona ma con degli scarponi da alpinismo ai piedi. Sembrano del posto, perfettamente a loro agio in quel contesto. Li lascio passare come al solito per poter avere qualche soggetto umano nelle mie foto. Mi abbasso per immortalare tutti mentre attraversano un piccolo campo pieno di Cavolaccio Verde ( Adenostyles australis) in fiore. Nell’inquadratura, dopo un paio di scatti succede qualcosa di inaspettato. Vedo il ragazzo in coda accasciarsi. Prima penso si sia seduto..poi sembra sia caduto. Mi alzo e vado verso di lui per chiedergli se sta bene ma mi rendo conto che è in preda di un attacco epilettico. Grido per fermare tutti e cerco di soccorrerlo.

Non mi ero mai trovato in una situazione del genere. Tengo la mano sotto la sua testa per evitare che durante le convulsioni non sbatta su qualche pietra. É grigio, gli occhi sono girati e non smette di tremare. Ci sentiamo inermi, possiamo solo aspettare che smetta.

Piano piano Matteo smette di agitarsi ma ci vuole un bel po’ prima che ritorni ad essere totalmente presente.

Non si è reso conto di nulla. Sono stato un bel po’ attaccato alla sua faccia a reggergli la testa ma non ha mai percepito la mia presenza. Quando riesce a mettersi in piedi è ancora confuso, e il suo amico gli fa un cazziatone per convicerlo a starsene seduto. Ma lui poverino, non capisce ancora nulla di quello che è successo ed è in stato confusionale.

Per quei due giovani ragazzi il trekking decisamente è finito lì e non resta che riprendere le energie e ritornare a valle.

Se un attacco del genere fosse arrivato in un altro punto del trekking? Magari in una zona esposta…quante riescono ad essere le variabili?

E poi penso a quanto amo camminare da solo. Mi faccio un sacco di domande, e non trovo una risposta.

Cavolaccio verde

Foran dal Muss

A quota 1700 m incontriamo la prima di una serie di alte pareti verticali strapiombanti di solida roccia bianca calcarea, la stessa roccia che riveste anche il fondo del sentiero.

L’escursione ad anello del Picco di Grubia permette di inoltrarsi in un ambiente estremamente particolare e caratteristico, completamente immerso in un paesaggio carsico in cui risaltano i numerosi e spettacolari fenomeni di superficie (solchi, vaschette, karren) e viene anche evidenziato l’intricato fenomeno delle cavità sotterranee (grotte, pozzi ed abissi), estese per una lunghezza di quasi 50 Km e con profondità che superano anche i 1000 metri.

Picco di Carnizza e Foran del Mus

Finalmente il panorama si apre e riceviamo il benvenuto dal Picco di Carnizza (m 2.434) che nasconde la cima del Canin. Lentamente la vista si allarga e possiamo scovare, quasi apparso alle nostre spalle, il Bivacco Speleologico E. Davanzo P. Picciola M. Vianello, utilizzato come base operativa dai gruppi speleologici che operano in zona, posto a m 1.930 sul Col delle Erbe.

Bivacco Speleologico
Picco di Carnizza
Gruppo del Canin

Sella Grubia e Bivacco Marussich

Il Bivacco Elio Marussich sorge sull’altopiano del monte Canin a pochi metri da sella Grubia. La piccola costruzione, dall’inconsueto colore verde grigio, è ottimamente attrezzata e periodicamente sottoposta a manutenzione. Come si evince dal libro di rifugio il bivacco è una meta assai apprezzata e frequentata dagli escursionisti.

Da qui, se volessimo scendere il versante sud, potremmo raggiungere Malga Coot. É possibile in alternativa dirigersi verso Coritis, percorrendo parte del percorso che ho seguito durante L’Anello della Testata della val Resia oppure rimanere più alti, in direzione Stolvizza come durante l’Anello del Monte Sart da Stolvizza.

Bivacco Elio Marussich

Salita al Picco di Grubia

Picco di Grubia
Picco di Grubia

Per rientrare sul sentiero decidiamo di attraversare il Picco. Una velata veduta della Forchia di Terrarossa che ci separa da un timido accenno del Monte Sart (m 2.324).

Malga Plumbs
Malga Plumbs
Malga Plumbs

Lungo la Mulattiera sull’Altopiano del Canin

Stambecchi sul Canin
Verso Sella Bila Pec
Verso Sella Bila Pec

Proseguendo sulla mulattiera attraversiamo l’Altopiano del Canin, passando su qualche semplice nevaio, arrivando infine alla Sella Bila Pec (quota 2005 m).

Monte Canin
Monte Canin
Monte Canin
Gruppo del Canin
Nevaio nel Gruppo del Canin
Nevaio nel Gruppo del Canin

Sella Bila Pec e la Casermetta Militare

A sella Bila Pec il rudere di una casermetta militare è ciò che resta dell’edificio che un tempo serviva come punto di appoggio lungo le accidentate mulattiere militari. Poteva ospitare fino a 150 uomini ed era servita da una teleferica, di cui oggi resta solo un grande basamento cementato.

Qui incontriamo le indicazioni per il Percorso Geologico Foran del Mus e la Ferrata Julia.

Sella Bila Pec e Casermetta Militare
Sella Bila Pec e Casermetta Militare
Giovane Stambecco
Stambecco nell'Altopiano del Canin

Inizia la discesa

Rifugio Celso Gilberti

Il Rifugio Celsi Gilberto (m 1.850) è situato su una rilevanza, al centro del “Vallon del Prevala”, fra Sella Prevala e Bila Pec nel gruppo del Monte Canin, che con il Monte Forato e l’Ursic formano la lunga muraglia calcarea di confine con la Slovenia.

Inaugurato nel 1934 è stato incendiato durante la seconda guerra mondiale e successivamente ristrutturato. È dedicato al forte alpinista udinese caduto giovanissimo sulla Paganella.

Rifugio Celso Gilberti
Rifugio Celso Gilberti

Rientro in Val Raccolana

Si conclude così il nostro Anello del Picco di Grubia. Non resta che scendere verso la Val Raccolana e festeggiare il compleanno di Francesca!

Malga Plumbs
Malga Plumbs